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martedì 14 luglio 2015

COSA FARE PER IL RILANCIO DELL'EDILIZIA NEL VENETO

Ad Aladino Lorin che nei suoi interventi tocca spesso i problemi legati al mondo delle costruzioni abbiamo chiesto:
D. Cosa avete intenzione di fare per il rilancio dell'edilizia nel Veneto?
R. Noi ci poniamo 4 obiettivi:
1) Riduzione invenduto di imprese e banche con nuove linee di credito alle famiglie
2) Credito alle famiglie per nuove costruzioni
3) Credito e/o contributi alle famiglie per riqualificazione energetica vecchi edifici
4) Incentivi alla coabitazione solidale tra anziani e giovani.
Si pensa, oltre ad incentivi nel campo sociale, a credito agevolato ai giovani per ricavare, soprattutto nelle case singole, mini appartamenti per i genitori per facilitare la coabitazione.
D. Quando e come?
R. All'apertura della nuova legislatura proporremo l'istituzione di un fondo per la casa che preveda un contributo a fondo perduto a scomputo interessi per:
- case ed appartamenti acquistabili da giovani coppie direttamente dalle imprese che hanno completato i lavori da più di tre anni
- case ed appartamenti pignorati o all'asta provenienti da imprese di costruzione
D. Chi saranno i beneficiari?
R. I beneficiari saranno giovani coppie in procinto di sposarsi o sposate da non più di 7 anni cui accordare un mutuo pari all'80% del valore di stima del fabbricato, su cui far valere anche garanzia aggiuntiva del MISE. Saranno anche cooperative edilizie o sezioni di cooperative edilizie con prevalenza di giovani coppie.
La giovane coppia potrà dimostrare la disponibilità della cifra scoperta dal mutuo anche con impegno dei familiari.
Nel caso di nuove costruzioni la somma non coperta dal mutuo può essere dimostrata anche dalla disponibilità del terreno con diritto reale.
D. Facciamo un esempio...
R. Prendiamo una giovane coppia che voglia comprare un appartamento fra quelli pignorati ad una impresa edile per insolvenza per un valore di 180.000 euro. La banca dovrà mettere a disposizione un mutuo di 144.000 euro. Il Ministero dello Sviluppo Economico darà alla banca fideiussione sul 50% del valore. La cifra non finanziata, se non disponibile, sarà garantita da familiari.
Noi proponiamo che la Regione intervenga con un contributo a fondo perduto sugli interessi, ad esempio coprendo gli interessi per i primi 5/7 anni in modo che per quel periodo la giovane coppia paghi solo la quota capitale. E' logico che la tipologia del mutuo dovrà essere concordata tra Regione ed istituti bancari.
Intervista a cura
Segreteria di SoS Economia Italia

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